martedì 12 febbraio 2019

Gramellini: "L'abile parcheggiatore"


L’abile parcheggiatore


Corriere della Sera (martedì 12 febbraio 2019)
Massimo Gramellini


Uno dei segnali della guerra civile in atto è l’accanimento nei confronti del popolo dei liberi ricercatori di parcheggio, vessati dalla élite dei disabili e dei loro accompagnatori. Per pura invidia sociale, questa minoranza di privilegiati non intende condividere con altri la pacchia di ormeggiare la macchina tra le strisce gialle. E, appena trova il parcheggio preso a prestito da qualche libero ricercatore, si rifiuta di accettare spiegazioni, ancorché inoppugnabili come quella da me sentita a Roma: «Ho anch’io una nonna disabile che abita qui vicino». L’ultimo a farne le spese è stato un signore di Torino che si era appena piazzato nel posto riservato ai portatori di handicap davanti a un asilo. Dopo avere lasciato la macchina poco distante, una signora con figlia disabile sulle spalle si è permessa di bussargli al finestrino per presentare le proprie rimostranze. E lui, trascorsi alcuni minuti di comprensibile sgomento, è stato costretto a interrompere la lettura del giornale per scendere a infilarle sul lunotto un messaggio di precisazioni «Te sei andicappata solo al cervello» la cui ardita costruzione linguistica lo candida al ministero per le Pari opportunità.

A un uomo di tale visione lo slogan «Prima gli italiani» suona stantio, essendo già egli transitato da tempo allo stadio successivo: «Prima un italiano, io». Eppure il codice della strada si ostina a discriminarlo. Confidiamo nel televoto, o almeno in una giuria di qualità presieduta da Lino Banfi.




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