I DIECI COMANDAMENTI DEL BUON
CITTADINO ITALIANO
1° Disprezza o compiangi coloro che
irridono alla idea e al sentimento di patria. La patria – te lo dice la stessa
parola – è la più grande famiglia: essa è quindi anche in te e nei tuoi cari. È
nel tuo sangue, nell’aria che respiri, nel suolo che coltivi che calpesti,
negli alimenti di che ti nutri. È nelle tue amicizie, nei tuoi affetti, nelle
tue consuetudini, nei rapporti con i tuoi simili, nella lingua che parli. È
dunque nella intimità stessa della tua esistenza.
2° Non ricusare alla patria ciò che
non ricuserai a te stesso e alla tua famiglia. E come sei chiamato, secondo le
età e le attitudini, a dare la tua opera, il tuo braccio e il tuo sangue alla
patria devi dare a maggior ragione il tuo denaro che conta assai meno del tuo
sangue e di quello dei tuoi cari.
3° Ciò che dai in danaro alla patria
lo dai a tuoi fratelli e a i tuoi figli che si battono al fronte. Esso serve ad
alimentarli a proteggerli dalle inclemenze e dalle asperità della stagione e
dei luoghi; serve ad armarli a munizionarli e quindi a risparmiare il maggior
numero di vite e a dar loro la vittoria. E quel che fai per tutti i combattenti
fai pure a beneficio dei singoli a te cari.
4° Contribuendo col tuo denaro alla
vittoria delle armi patrie, tu contribuisci ad assicurare l’avvenire morale e
materiale dei tuoi figli, non meno di quel che fai lavorando tutta la vita per
assicurar loro una esistenza migliore. Una patria prospera e grande è la più
alta garanzia di sicurezza per le e per i tuoi, nella libertà pubblica e
privata, negli averi, negli affetti, nelle tue donne e nei bambini. Perché non
vi può essere prosperità e sicurezza individuale senza pubblica prosperità e
sicurezza.
5° Sottoscrivendo al prestito
nazionale nulla sottrai al tuo benessere ed a quello della tua famiglia. Anzi
lo garantisci. Ed ogni sforzo, ogni sacrificio che fai per contribuire alle
energie finanziarie del tuo paese – senza delle quali non sarebbe possibile nè
combattere né vincere la guerra – sarà uno sforzo e un sacrifizio infinitamente
minori di quelli che saresti obbligato ad accettare se con la tua inerzia e la
tua avarizia contribuissi a far trionfare il nemico. Perché questo ti
imporrebbe a pagare, oltre quelle del suo Stato, anche le sue spese, dopo averti
schiacciato, depredato, disonorato ed affamato. Ricordati del Belgio.
6°I biglietti di Banca o di Stato che
tu, avendo poca fede, ti affanni a conservare non hanno maggior valore delle
cartelle del prestito nazionale. Anzitutto, se mai per assurda ipotesi un
pericolo vi fosse, non la cartella del prestito correrebbe il peggior rischio.
Ma mentre quei biglietti conservati nulla ti fruttano le cartelle del prestito
ti assicurano un reddito notevole e sicuro, ti conservano il risparmio e te lo
garantiscono e non ti espongono agli innumerevoli pericoli a cui ti espone la
carta moneta comune.
7° Ti sbagli se credi che soltanto il
ricco può e deve concorrere al prestito nazionale. Il ricco ha doveri
proporzionatamente maggiori ma ciò non ti dispensa dal praticare i tuoi in
quanti ti è possibile. Troverai mille agevolazioni presso gli Istituti di
credito per acquistare la cartella del prestito e potrai pagarla anche in un
anno, a piccole rate e contro lo esborso iniziale di solo lire 7,50 per ogni
cartella da L. 100. Vedi adunque che solo gl’indigenti e gl’infelicissimi non
possono concorrere al prestito nazionale.
8° Non dubitare. La tua sarà opera e
patriottica nello stesso tempo che utile e feconda per te stesso e per la tua
famiglia, perché concorri anche a rafforzare il credito del tuo paese e quindi
a temperare i cambi e a rendere meno costosi i generi alimentari di prima
necessità che dobbiamo importare dall’Estero, come grano, il carbone ecc. Ma,
oltre a ciò, in qual modo potresti trovare più vantaggioso e sicuro il
collocamento dei tuoi capitali e dei tuoi risparmi? In qual modo più felice e
più degno potresti praticare quella previdenza che è la pietra angolare
dell’economia domestica e delle benedizioni figliali?
9° Non temere che, dando i tuoi risparmi
e le tue disponibilità al prestito nazionale, ti venga a mancare il necessario
per le tue emergenze. Tu potresti in caso di bisogno, sempre ritirare,
presentandoti presso gli Istituti di credito, l’equivalente della cartella, con
una modestissima ritenuta di garanzia sul prezzo nominale del titolo […].
10° Non imboscare il tuo denaro per
diffidenza o per dissensi teorici sulla guerra. Il peggior modo di intendere i
tuoi doveri civici e l’andamento insieme dei tuoi affari. Ed è un delitto
sottrarre ai pubblici bisogni delle energie economiche, come un delitto contro
la patria e contro i propri simili «imboscarsi» per scansare i rischi e i
sacrifici dei combattenti. La guerra, checcé abbia potuto pensarne prima che si
iniziasse era indeprecabile. Se avessi avuto dei dubbi il corso degli
avvenimenti e il teatro stesso in cui i nostri debbono lottare per mare e per
terra, dovrebbero convincerti della imprenscindibilità di essa. Ma se tu sei
italiano non puoi volere che l’Italia soccomba. E perché non soccomba, anche
per le ripercussioni che risentirai su te stesso, non puoi ricusare il tuo
contributo. Se lo ricusi, lo nascondi o lo sottrai anche senza volerlo, cospiri
ai danni della patria e della tua famiglia[1].
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