mercoledì 3 maggio 2017

Gramellini - Mi sposo con me

Il Caffè di Massimo Gramellini (Corriere della Sera, 3 maggio 2017)
Mi sposo con me

Dopo un fidanzamento forzatamente indissolubile durato quarant’anni, un parrucchiere napoletano si è unito in matrimonio con se medesimo davanti ad amici e parenti in un castello illuminato dalle telecamere di un noto reality nuziale. La storia delle auto-nozze di Nello Ruggiero, «finché morte non lo separi», può essere liquidata come una stravaganza, quale in effetti è. Può anche stimolare l’arcuarsi dei sopraccigli per la presunta carica trasgressiva di un gesto che invece si colloca nel frequentatissimo filone di chi interpreta la propria vita come un perenne selfie. Un mondo di emozioni blindate in cui ci si isola dagli altri non più alzando muri, ma specchi.
Eppure la scelta bizzarra di quest’uomo, forse persino al di là delle sue intenzioni, ci ricorda che il sano amore di sé rimane la premessa indispensabile di ogni amore ricambiato. Suona improbabile e oltremodo illusorio chiedere a un’altra persona di regalarci qualcosa che non riusciamo a concederci da soli. Per poter dare e ricevere amore, occorre prima liberarsi dalla dipendenza. Chi ha bisogno non prova piacere. È soltanto quando riesce a bastare a se stesso che comincia ad attrarre chi lo completa. Filosofia spicciola, senza pretese. Uno dei vantaggi secondari delle convivenze è che puoi scaricare su qualcun altro le tue paturnie. Perciò sposarsi con se stessi è un atto di vero coraggio, niente affatto facile. Divorziare, poi, ancora più difficile. Anche perché non è chiaro chi pagherebbe gli alimenti.



Struttura dell’articolo

I paragrafo
Narrazione (Dopo un fidanzamento … noto reality nuziale)
Giudizio: opinione comune (ma condivisibile): stravaganza, quale in effetti è à indignazione (arcuarsi dei sopraccigli) à segno del narcisismo del nostro tempo (perenne selfie / alzare non muri, ma specchi)

II paragrafo
E’ possibile leggere in modo diverso questo episodio? à rovesciamento dell’opinione comune
amare se stessi è la premessa di ogni amore ricambiato;
chi basta a se stesso attrae chi lo completa;
si convive per scaricare su qualcun altro le proprie paturnie
Conseguenza paradossale
sposarsi con se stessi è un atto di coraggio
Conclusione brillante
non è possibile divorziare da se stessi


Osserva le scelte lessicali
Fra i vari sinonimi possibili per indicare un’azione o un concetto quali vengono scelti dall’autore? Che effetto producono? (se medesimo, stravaganza, arcuarsi dei sopraccigli, può essere liquidata, paturnie, …)
Come usa aggettivi e avverbi per colorare meglio l’articolo?  (forzatamente indissolubile, castello illuminato, frequentatissimo filone, perenne selfie, emozioni blindate, filosofia spicciola, …)
Quali metafore/metonimie compaiono? (alzare muri / alzare specchi, arcuarsi dei sopraccigli, suona improbabile)






Nessun commento:

Posta un commento