mercoledì 13 gennaio 2016

In alto i cuori (Amico del Popolo)


IN ALTO I CUORI



La storica seduta parlamentare del 20 maggio, ha affidato al Governo del Re i pieni poteri. Il Senato nel giorno seguente vi aggiungeva il suo autorevole voto unanime, e S.M. il Re sanzionava la legge.

Anche per l’Italia adunque la ora suprema è scoccata.

La guerra è già dichiarata.

Basta querimonie, basta polemiche, tacciano i dissensi, è l’ora della concordia nazionale. A questa concordia auspicammo nell’ultimo numero, la stessa affermiamo oggi.

In alto i cuori! Quando la Patria chiama, ognuno deve prendere il suo posto d’azione.

In alto i cuori! Amare davvero la Patria vuol dire dare alla medesima quel sacrificio e quel contributo che essa chiede.

In alto i cuori! Il nostro culto alla Patria trae forza e vigore dal nostro culto alla fede. Questi due sacri affetti si integrano a vicenda. Come cittadini e come cristiani, nell’ora tremenda che volge, tutti compiano il proprio dovere.

Oh! Faccia Iddio che il periodo angoscioso della prova sia ristretto entro i limiti più brevi di spazio e di tempo.

Preghiamo perché siano poche le madri, che non dovranno più rivedere i loro figlioli, le spose i loro mariti, i figli i loro padri.

Preghiamo per la salvezza dei nostri soldati che con abnegazione mirabile corsero sotto la bandiera della Patria. Auspichiamo alla gloria, al trionfo.

Ma mentre i nostri soldati combattono, un supremo dovere incombe a chi resta nei paese e nelle città. Dovere di cittadino, affermazione solenne di un cristianesimo vissuto, vogliono che nessuno resti inoperoso.

Quanta larga messe di opere caritatevoli non si apre dinanzi!

Ebbene sostituiamo i fratelli assenti, ed alle opere di carità diamo tutte le nostre energie di cuore e di volontà e di opera.

In alto i cuori! Il Signore benedica ai nostri fratelli combattenti, benedica alla nostra Patria, benedica a noi tutti: e questa benedizione abbrevi il tempo della prova.


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