Sequenze
Tempo della storia:
giovedì 9 novembre 1628 - mattino
I sequenza
(Il qual padre
Cristoforo … fiera che voleva provarsi d’ammansare.)
Padre
Cristoforo nella casa di Lucia
Sequenza
dialogico-riflessiva
Sottosequenza
I.1
(Il qual
padre Cristoforo … pensiamo quel che si possa fare.»)
Sequenza dialogica fra Lucia, Agnese e il
padre.
“Il qual padre Cristoforo”: “qual” qui ha
valore analogo al nesso relativo latino. Che funzione strutturale esso riveste?
Osserva la grammatica dei gesti nel
dialogo; in particolare evidenzia i gesti (tutti, non solo quelli che rivelano
emozioni) di padre Cristoforo che ne completano la descrizione psicologica.
Analizza il linguaggio del frate,
intessuto di espressioni bibliche, a partire da «o Dio benedetto! fino a
quando…!» (cfr. “Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?” -Salmo
13-, ma l’espressione è frequente…)
Sottosequenza
I.2
(Così
dicendo, appoggiò … e prender consiglio da ciò.)
Padre Cristoforo medita il da farsi.
Sequenza riflessiva
A chi si affidano i tre personaggi?
E tuttavia padre Cristoforo non ha un
atteggiamento di attesa passiva, ma valuta diversi piani di azione: quali?
Sottosequenza
I.3
(Mentre
il frate stava così meditando … fiera che voleva provarsi d’ammansare.)
Dialogo/scontro fra Renzo e padre
Cristoforo
Sequenza dialogica
Quale altro personaggio entra in scena?
Renzo dimostra rispetto per padre
Cristoforo, ma in realtà non ne comprende il mondo morale; rifletti sul
giudizio che egli esprime su don Abbondio e sul diverso significato che i due
personaggi attribuiscono al termine “amici”.
Renzo vorrebbe farsi giustizia da sé, ma
alla fine ne viene dissuaso da padre Cristoforo con il sollievo delle due
donne. Eppure dalle parole del frate traspare che la reazione di Renzo non gli
è del tutto estranea; individua il punto in cui lascia intuire ciò.
Non tralasciare la metafora finale con cui
viene designato don Rodrigo.
II macrosequenza
Tempo della storia:
giovedì 9 novembre 1628 - pomeriggio
(Il palazzotto di
don Rodrigo … e lo condusse in un’altra sala.)
Padre
Cristoforo si reca da don Rodrigo
Sequenza
descrittivo-dialogica.
Sequenza A
(Il palazzotto
di don Rodrigo … a goder gli avanzi della tavola del signore.)
Sequenza descrittiva
Sottosequenza
A.1
(Il palazzotto
di don Rodrigo … un non so che di petulante e di provocativo.)
Il villaggio ai piedi del castello
Sequenza descrittiva
Perché l’anonimo omette il nome del luogo?
Osserva il rimprovero mosso dal narratore dell’Ottocento.
Rileva la descrizione delle case e degli
uomini: quale atteggiamento hanno uomini, vecchi (annota la metafora delle
zanne), donne e bambini?
Sottosequenza
A.2
(Fra
Cristoforo attraversò il villaggio … a goder gli avanzi della tavola del
signore.)
Il castello
Sequenza descrittiva
Quale aria aleggia intorno al castello?
Finestre piccole con grosse inferriate, davanti alla porta quattro creature.
Perché i due bravi vengono equiparati ai due avvoltoi?
Sequenza B
(Il padre
si fermò ritto … rispondendo, a due mani, ai saluti de’ commensali.)
Padre Cristoforo entra nel castello e
viene ammesso alla presenza di don Rodrigo.
Sequenza dialogica
Dialogo con uno dei bravi: perché il bravo
è così affabile con il padre?
Dialogo con il vecchio servitore: perché
si dimostra sorpreso di vedere il frate? A quale pensiero si rassicura?
Dialogo sulla soglia della sala da pranzo:
già prima di entrare la scena è caratterizzata dal frastuono e dalla
prepotenza; poi dalla spavalderia del conte Attilio (osserva il commento del
narratore per presentarcelo) e dal presentimento di don Rodrigo.
Sequenza C
(L’uomo
onesto in faccia al malvagio … e a cui un altro non contraddicesse.)
Descrizione della sala da pranzo
Intervento del narratore; sequenza
descrittiva
Viene descritto l’atteggiamento di fra
Cristoforo: con quale tono il narratore lo paragona alle convenzioni del
romanzo quando l’eroe deve affrontare un pericolo?
Elenco dei commensali e loro breve
descrizione. La presenza del podestà e del dottor Azzeccagarbugli ti chiarisce
meglio di ogni altra spiegazione il motivo per cui i soprusi di don Rodrigo
restano impuniti in una società così violenta e corrotta.
Sequenza D
(«Da
sedere al padre» … le parole che s’udivan più sonore erano: ambrosia, e impiccarli.)
Conversazione tra i commensali nella sala
da pranzo
Sequenza dialogica
Sottosequenza
D.1
(«Da
sedere al padre» … Niente: e così fece il nostro frate.)
Discussione su una questione di cavalleria
Sequenza dialogica
A padre Cristoforo viene offerto da bere;
egli vorrebbe rifiutare, ma è forzato da don Rodrigo che finge cortesia, ma che
rivela la sua natura violenta con un paragone…
Su quale argomento di cavalleria verte la
conversazione? Osserva che più avanti si precisa che riguarda il “punto
d’onore”.
Osserva i diversi atteggiamenti dei
commensali: chi è più borioso e impulsivo? chi vuol dimostrare la propria
cultura (osserva la citazione delle autorità in materia e l’uso del latino)?
In quale altro punto del romanzo il latino
non compare in una luce positiva?
Quali verbi di dire introducono i discorsi
diretti? Cosa denota questa scelta?
Viene chiamato in causa il giudizio di
padre Cristoforo con il proposito non troppo velato di metterlo in imbarazzo.
Alla ritrosia del frate don Rodrigo allude al suo passato (“il mondo l’ha
conosciuto” ripreso poco dopo con toni più volgari “non ha fatta la sua
carovana?”).
Subito però torna a imperare il frastuono
di grida che si soverchiano a vicenda.
Qual è alla fine il “debole parere” di
padre Cristoforo? A quale mondo di valori si rifà? Come viene accolto dagli
altri commensali?
Chi e come risolve il dissidio tra le due
visioni del mondo espresse da fra Cristoforo e dai commensali? Si tratta di una
vera spiegazione o il frate lascia cadere la questione perché gli preme un
affare ben più importante?
Sono riferiti i pensieri diretti di un
personaggio?
Sottosequenza
D.2
(Ma
don Rodrigo, per voler troncare … già bell’e fatta dal conte duca…»)
Discussione sulla successione al ducato di
Mantova
Sequenza dialogica
Nel dialogo si inserisce un breve
intervento del narratore con una sommaria sintesi della situazione politica
(vero storico); osserva che il vero potere politico non è nelle mani dei
sovrani, ma di… (ironia politica di Manzoni)
Il podestà vuol dimostrare di essere, più
degli altri, al corrente dei fatti; tuttavia come storpia i nomi dei personaggi
storici?
Sottosequenza
D.3
(Sa
il cielo quando il podestà avrebbe preso terra … le parole che s’udivan più
sonore erano: ambrosia, e impiccarli)
Discussione sulla squisitezza del vino e
sulla carestia (anche se si torna in un punto sulla situazione politica)
Sequenza dialogica
Con quali espressioni si loda il vino
servito da don Rodrigo?
La parola “carestia” sposta nuovamente il
tema della conversazione. Come molto dopo nel corso del romanzo si comprenderà
dall’analisi proposta dall’autore delle cause economiche e politiche della
carestia, le opinioni espresse sono solo pareri da osteria più che
argomentazioni documentate e meditate.
Di nuovo si parla di “fracasso”: a cosa
viene paragonata la discussione?
Osserva le parole che risuonano più
fragorosamente. Non si tratta di una reale discussione per confrontare le
opinioni, ma di una situazione in cui regnano violenza e sopraffazione, sia
pure solo verbali.
Sequenza E
(Don
Rodrigo intanto dava dell’occhiate … lo condusse in un’altra sala.)
Don Rodrigo introduce padre Cristoforo in
un’altra sala.
Sequenza riflessiva
Come vengono riferiti i pensieri di don
Rodrigo?
Nessun commento:
Posta un commento